E’ atteso per l’8 settembre, in concomitanza al G.P. di Monza, gara del ritorno alle corse di Niki Lauda dopo il terribile incidente del Nurburgring. La regia è di Ron Howard, già vincitore di due Oscar per “A Beautiful Mind”, la sceneggiatura del bravissimo Peter Morgan, la colonna sonora è di Hans Zimmer (“Il Gladiatore”), i protagonisti sono Chris Hemsworth (“Thor” e “The Avengers”) nei panni di James Hunt e Daniel Bruehl (“Bastardi senza gloria”) in quelli di Lauda. E’ un Duello dei più grandi della Storia della F.1, duello tra due scuderie appartenenti al mito, la Mc Laren con la M23 e la Ferrari con la 312 T, e due piloti leggendari. Personalità radicalmente differenti, per molti versi agl’antipodi: Lauda, tipicamente borghese – nel senso migliore che questo termine possa assumere – di famiglia imprenditoriale austriaca, avviato alla carriera di manager ma poi vinto dalla passione per le corse, “freddo” e “calcolatore”, dalla vita peraltro ordinaria; Hunt, un convinto Hyppie e “sciupafemmine”, anche lui vinto dalla stessa passione: correre per il gusto di correre ed arrivare primo. Si erano conosciuti ad una gara di formula 3 del 1970, troppo diversi per giungere alla sintesi di una vera amicizia, ma sufficientemente simili per arrivare ad una grande stima ed ammirazione reciproca. In sintonia con i propri caratteri fu Lauda a chiedere l’annullamento del GP del Nurburgring proprio a causa della pericolosità del circuito, dopo che un altro pilota durante le prove aveva perso le gambe in un incidente, Hunt, che invece aveva anche fascino e carisma da vendere persuase con facilità gl’altri piloti in senso contrario, accusando Lauda di aver paura. Paradossalmente, l’incidente occorse poi al freddo e calcolatore Lauda e non allo spericolato Hunt. Quest’ultimo in seguito si sentì responsabile dell’accaduto, ma fu Lauda a chiarire: “Devi sentirti responsabile semmai del mio ritorno, perché mentre lottavo con la morte ti vedevo vincere approfittando della mia assenza”. Sono state parole profetiche perché nonostante l’incidente Lauda era arrivato all’ultima gara del mondiale ’76, il G.P. del Giappone, con tre punti di vantaggio su Hunt, ma pioveva dirottamente e l’austriaco giudicò troppo pericoloso correre nelle proprie condizioni fisiche e si ritirò. Vinse James Hunt.
francesco latteri scholten.