E’ a Berlino il padre fondatore della Perestroika e della Glasnost, che hanno portato alla riunificazione della Germania ed all’abbattimento del muro, Michail Gorbaciov, ex Segretario del PCUS e capo dell’ URSS. Domani, 9 novembre, è ai festeggiamenti, lunedì incontrerà Angela Merkel. Più che dai festeggiamenti l’animo dell’ ex Segretario è però profondamente connotato dalla delusione per lo sviluppo storico del venticinquennio u.s. e da grande criticità verso l’Occidente, specie per gl’ultimi sviluppi internazionali. L’ispirazione basilare dell’ex Leader Sovietico era stata caratterizzata da un tratto di similarità con quella di Adenauer e De Gasperi, di un’Europa casa comune, ampliata alla Russia. Dunque “una partnership marcatamente tra Germania e Russia, in difetto della quale non è concepibile una realtà di Pace e sicurezza in Europa” ha espressamente ribadito Michail. Da qui le due necessità, una interna di ammodernamento e liberalizzazione, una esterna di integrazione, per la quale stava dando segnali assai positivi la Ost-politik di Brandt. Era questo il fine della Perestroika e della Glasnost, creare reciprocità, trasparenza e fiducia. La storia recente – e Gorbaciov punta il dito su Jugoslavia, Kossovo, l’allargamento della NATO, nuovi e più imponenti stazionamenti di missili, l’ Iraq, la Libia, la Siria – mostra come invece l’Occidente e segnatamente gli USA abbiano “ignorato gl’impegni del 1989” ed abbiano voluto soprattutto ed esclusivamente imporsi semplicisticamente quali vincitori della guerra fredda. Le vicende dell’ Ucraina infine hanno portato ad un “tracollo della fiducia” e “testimoniano una visione politica miope centrata sul fatto compiuto e sull’indifferenza per gl’interessi del partner”. Nello specifico vi sarebbero diversi segni di disponibilità da parte dello stesso Putin – il cui operato Gorbaciov, a differenza che in passato, sostiene – ma è necessario il reciproco superamento delle sanzioni, soprattutto quelle contro singoli politici russi, al fine di creare nuove basi per una partnership… All’ex Segretario del PCUS andrebbe però ribadito che la politica di Putin, che egli stesso in passato ha giustamente criticato, si è sempre mossa anch’essa nell’ultimo ventennio in direzione “restauratrice”, culminata con la nascita dell’ Unione Economica Euroasiatica insieme a Nursultan Nazarbaev, già capo del Kazakhstan ai tempi dell’URSS, Aleksandr Lukashenko, anch’egli già presidente bielorusso ai tempi dei Soviet e con il vanto di avere a suo tempo votato contro la dissoluzione dell’Unione Sovietica. Lo zoccolo duro dell’integralismo Soviet è stato perciò ricreato proprio negl’ultimi mesi e dunque quando egli afferma che vede stagliarsi all’orizzonte una nuova guerra fredda gl’andrebbe risposto di guardare anche in casa propria, vedendo magari se da qualche parte ci siano degli specchi…
francesco latteri scholten.