Il ritiro dall’insegnamento di diversi insegnanti di religione a seguito della lettera del responsabile di settore della Curia di Milano, don Gianni Rota, testimonia del fatto che sia perlomeno assai dubbio si trattasse di una semplice indagine informale, come si è poi dichiarato una volta trapelata la cosa. Accresce il sospetto che la lettera sia stata fatta circolare esclusivamente sul portale cui hanno accesso i soli insegnanti di religione tramite password. In essa si dichiara tra l’altro: “Cari colleghi, come sapete in tempi recenti gli alunni di alcune scuole italiane sono stati destinatari di una vasta campagna tesa a delegittimare la differenza sessuale affermando un’idea di libertà che abilita a scegliere indifferentemente il proprio genere e il proprio orientamento sessuale (…) Per valutare in modo più preciso la situazione e l’effettiva diffusione dell’ideologia del “gender” – scrive la Curia – vorremmo avere una percezione più precisa del numero delle scuole coinvolte, sia di quelle in cui sono state effettivamente attuate iniziative in questo senso, sia di quelle in cui sono state solo proposte (…) Per questo chiederemmo a tutti i docenti nelle cui scuole si è discusso di progetti di questo argomento di riportarne il nome nella seguente tabella, se possibile entro la fine della settimana.” La missiva segue comunque il “fuori dalle scuole la legge pro gay” con cui si è intervenuti nell’aprile u.s. contro l’ “ideologia del gender” e la legge Scalfarotto cui fine è l’introduzione del reato di omofobia. In proposito bene aveva chiarito Maria Silvia Fiengo dell’Associazione Famiglie Arcobaleno: “Ci preoccupa questa discussione sulla presunta ‘ideologia del gender’, che in realtà non esiste, e la nuova mobilitazione dal basso sui temi dell’educazione, in una direzione anacronistica ed esplicitamente conservatrice. In realtà, noi stiamo solo cercando di abolire gli stereotipi famigliari e non il ‘genere’, secondo l’evoluzione naturale della società.” Quello “cattolico” è invero un orientamento sociopolitico dunque ben preciso, che trova il suo culmine nella “conversione” dell’ottobre 2011 di Adamo Creato che sarebbe “guarito” dall’omosessualità e dalla pornografia, ed a monte della quale si ritrova la “terapia riparativa” di Joseph Nicolosi, secondo la quale l’omosessualità sarebbe una devianza dovuta a trascorsi famigliari e di relazione problematici; terapia aspramente contestata da tutto il restante mondo scientifico in quanto dimostratamente priva di fondamenti. Gl’episodi citati e la loro tipologia testimoniano invece anzitutto che di episodicità invero non si tratti, ma, di più: provano palesemente che vi sia un orizzonte quale quello già espressamente denunciato da Michel Foucault. La radice infatti è quella di “Sorvegliare e Punire”: “Si imprigiona chi ruba, si imprigiona chi violenta, si imprigiona anche chi uccide. Da dove viene questa strana pratica, e la singolare pretesa di rinchiudere per correggere, avanzata dai codici moderni? Forse una vecchia eredità delle segrete medioevali? Una nuova tecnologia, piuttosto: la messa a punto di tutto un insieme di procedure per incasellare, controllare, misurare, addestrare gli individui, per renderli docili e utili nello stesso tempo. Sorveglianza, esercizio, manovre, annotazioni, file e posti, classificazioni, esami, registrazioni. Tutto un sistema per assoggettare i corpi, per dominare le molteplicità umane e manipolare le loro forze…” L’ideologia – perché è di questo che in realtà si tratta – di una volta non è lasciata né abbandonata, è solo che i mezzi di una volta (la tortura, l’incarceramento, i roghi al finocchio) non sono più tecnicamente adeguati: sono più adeguati quelli moderni. E’ perciò con questi ultimi che “Bisogna difendere la società” ed un ruolo primario in ciò ha proprio “Il potere psichiatrico”, che è un potente intensificatore della realtà preposto al controllo delle forme di identità e di individualità avviato già con le forme di presentazione dei “malati”, perfezionato con le pratiche di interrogatorio le quali costruiscono la verità. Insomma, “il fine giustifica i mezzi” e se questi sono inadeguati è giustificato e doveroso cambiarli: “E’ necessario che tutto cambi se vogliamo che tutto rimanga così com’è”…
francesco latteri scholten.