Vi ricordate degli scandali che hanno riguardato i cosiddetti corsi d’oro, i corsi di formazione fasulli che non erano altro che un modo per ricevere cospicui finanziamenti pubblici e per acquisire consensi elettorali?
Sicuramente la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica ha plaudito all’azione degli inquirenti che ha scoperchiato un vero e proprio pentolone del malaffare, con grave danno per l’economia e la società e sicuramente senza alcun vantaggio per i giovani che dovevano essere aiutati ad inserirsi nel mondo del lavoro.
A seguito di questi episodi scandalosi, si assiste da mesi ad una “stretta” nel mondo della formazione, di cui stanno facendo le spese anche organismi seri che facevano bene il loro compito, formando professionalità che avevano possibilità concreta di trovare sbocchi occupazionali. Mi riferisco a quelle scuole di formazione che storicamente hanno formato professionalità come elettricisti, meccanici, impiantisti, etc., che hanno costituito un arricchimento per la nostra società, anche per il benefico effetto moltiplicatore dal punto di vista economico-sociale.
Partendo dai fabbisogni e dalle necessità del territorio in cui operano, (e non con improbabili corsi pensati nottetempo), questi Enti progettano e realizzano azioni formative adeguate e coerenti con il proposito di dare alla società persone professionalmente competenti e capaci di operare per il bene comune. Coerentemente anche alle disposizioni emanate nell’anno scolastico 2010/2011, che consentivano l’assolvimento dell’obbligo scolastico anche attraverso percorsi di istruzione e formazione professionale realizzati da strutture formative accreditate dalla Regione.
Iscrivendoti ad uno di questi percorsi puoi ottenere: Una qualifica professionale dopo 3 anni, o un diploma professionale dopo 4 anni.
Da parecchi mesi ormai, come dicevo all’inizio, questi Enti non ricevono più il contributo regionale che ha consentito loro di ben operare sin quì. Per un certo tempo gli stessi hanno cercato di sopperire attingendo a risorse proprie, ma adesso si sta arrivando ad un punto di criticità tale che rischiano la chiusura per la impossibilità di pagare gli stipendi…
Non è giusto che per colpa di certi speculatori ed affaristi a pagare le spese siano anche organizzazioni serie. Non si può fare di tutta l’erba un fascio !
Giuseppe Scaffidi Fonti