Nome in codice “KM”, “Korabl Maket”, lungo 90 metri, alto 22, con apertura alare di 32 e velocità di oltre 500 Km/h sull’acqua, era l’arma segreta con cui l’ URSS di Nikita Kruscev pensava di poter attaccare l’Occidente – in particolare l’Europa – dal mare. La costruzione era iniziata nel 1963 impiegando oltre 7.000 uomini; il primo collaudo fu effettuato il 18 ottobre 1966 sul Mar Caspio alla presenza di alti graduati dell’esercito sovietico, tecnici ed ingegneri. Contrariamente al divieto di Kruscev, per l’elevato rischio, il pilota Wladimir Loginov prese a bordo anche l’inventore Rostislaw Alexejev. A lungo gl’esperti CIA si erano invece interrogati perplessi sugl’ingrandimenti delle foto riprese da satellite dell’oggetto in questione (nell’immagine una delle foto CIA), cosa fosse ed a cosa potesse servire. Né nave, né aereo, l’Ekranoplano era un nuovo genere di veicolo nato dall’idea di Alexejev di sfruttare il noto effetto “cuscino d’aria” che tutti i piloti di aereo avevano potuto sperimentare a bassissima quota e che andava perso immediatamente appena questa cresceva: l’effetto che diverrà noto con l’Hoovercraft. La prova ebbe successo, come anche le successive, e Korabl Maket sfrecciò ad oltre 500 Km/h ad un’altezza di circa 4 metri (cosa che lo rende invisibile ai Radar) sulle acque del Caspio. Furono però i confronti con condizioni meteo avverse a porre problemi insormontabili e che lo stesso Alexejev non riuscì a risolvere: le onde alte infatti minavano l’effetto cuscino d’aria e con esso la stabilità dell’Ekranoplano. E’ il fatto, culminato nel disastro del 1980 in cui un KM si schiantò ad alta velocità sul mare agitato, che ha fermato la produzione in serie. Oggi si lavora alacremente allo sviluppo dell’Ekranoplano in tutto il mondo: Russia, USA, Germania, Giappone, Cina… Eppure nessuno è ancora riuscito a risolvere il problema che ha fermato Rostislaw Alexejev.
francesco latteri scholten.