E’ il 1952 l’anno che segna il decisivo salto di qualità e la presenza a livello non più solo nazionale o europeo, bensì mondiale dell’arte ceramica di Santo Stefano di Camastra. La tradizione ceramica dell’accogliente cittadina nebroidea si perde nella notte dei tempi, tuttavia il passaggio dalla produzione utensilieristica a quella artistica è recente datando ad alcuni secoli or sono quando si cominciò a decorare il “cotto” tradizionale per pavimenti e qui il salto sia tecnologico che artistico data alla seconda metà del XIX secolo ed è dovuto Gaetano Armao. Il passaggio alla produzione di veri e propri oggetti d’arte in ceramica è invece portato dal Maestro Ciro Michele Esposito nel 1938. All’epoca è un giovane ma già grande perché allievo di una grande scuola, quella di Faenza la più importante d’Italia, e di Maestri di prim’ordine a livello internazionale: Gaetano Ballardini e Maurizio Korach. Come già per Gaetano Armao, arte e tecnica insieme, solo che adesso l’arte non si limita più a decorare semplicemente la ceramica ma innalza la stessa ad opera d’arte servendosi in ciò di una tecnica atta specificamente alla concrezione dell’opera ed al suo decoro. E’ così introdotta anche una nuova concezione formativa nella scuola locale aperta solo alcuni anni prima nel 1931: formare non solo più alla semplice decorazione di utensili bensì alla creazione di opere d’arte di cui anche la decorazione fa parte. Ma è difficilissimo: già dal 1934, prima del suo arrivo, il Consorzio non ha più i mezzi per sostenere la Scuola e tutti, il Direttore ed i suoi collaboratori lavorano senza retribuzione, gl’allievi si vedono consegnato un titolo di studi non riconosciuto, il tutto poi aggravato dalla guerra. Solo nel 1951 con la legge n°36 del 6 aprile la Scuola è innalzata a “Scuola Regionale” con conseguenti riconoscimenti per docenti ed allievi. I risultati sono immediati: già nel 1951 / 1952 i tre iscritti al corso di specializzazione si sono tutti distinti a Mostre importanti. Al tempo stesso, a partire dalla nuova realtà, al Maestro Ciro Michele Esposito sarà possibile una più piena dedizione all’Arte ed alla creazione di opere che saranno tra le sue più significative. Giunge così a piena maturità il “Fainestai” caratteristico delle sue opere: prettamente “archetipico” e giova ricordare che che Maurizio Korach partecipò ai conviti di Eranos di Karl Gustav Jung. Tra le più belle: “Leda con il cigno”, il “Satiro su oca”, “La Famiglia”, “Maternità” … e tantissime altre. I riconoscimenti locali e Regionali ormai non si contano più, quelli nazionali sono molteplici ed importanti, non solo nel mondo dell’Arte: il Ministro Scelba, in visita a Santo Stefano di Camastra volle incontrare di persona il Maestro. Ciro Michele Esposito riuscirà addirittura con le sue opere ad oltrepassare la “Cortina di Ferro” con esposizioni anche in Bulgaria. Il 1952 è l’anno della definitiva consacrazione europea con l’esposizione alla Fiera Campionaria di Francoforte e l’ Exposition de la Céramique contemporaine del Principato di Monaco. Ma, soprattutto, il 1952 è l’anno della consacrazione a livello mondiale con l’esposizione all’importantissima Fiera Internazionale di New York in quella che è rimasta come la più significativa delle sue edizioni: quella della consacrazione artistica di Andy Warhol, delle immagini artistiche della Monroe, del prototipo della Mercedes 300 coupé con porte ad apertura ad ali di gabbiano… Immagini che da subito divennero un “Cult” e lo sono tutt’oggi, immagini artistiche pregnate di un alcunché di “archetipico” (anzi istituenti dei nuovi archetipi) e tra le quali le opere di Ciro Michele Esposito si sono trovate pienamente a loro agio (e con grande successo…)
francesco latteri scholten
P.S. Nell’immagine “Maternità” di Ciro Michele Esposito, in mostra a New York, attualmente all’Istituto d’Arte Ciro Michele Esposito di Santo Stefano di Camastra.