All’indomani della sentenza di assoluzione di Silvio Berlusconi, netta e chiara è stata la presa di posizione dei vescovi italiani.
“Il dettato legislativo arriva fino ad un certo punto, il discorso morale è un altro”, è il commento del Segretario della Cei Nunzio Galantino. E su “Avvenire” si sottolinea che “l’esito penale non cancella il rilievo istituzionale e morale del caso”. Sulla stessa lunghezza d’onda il settimanale Famiglia Cristiana: “E’ sufficiente stabilire che non si sono commessi reati per assolvere gli stessi comportamenti anche davanti al tribunale della politica e della morale come si sta cercando da più parti di fare? “.
Chissà perchè, ma mi è venuto in mente quanto è accaduto in Germania qualche anno fa, precisamente a febbraio 2011, allorquando l’allora Ministro delle Difesa Karl -Theodor zu Guttemberg fu costretto a dimettersi soltanto perchè aveva conseguito un dottorato di ricerca presso l’Università di Bayreuth copiando per circa il 70% la sua tesi finale. Stessa sorte è capitata due anni dopo,(febbraio 2013), ad Annette Schavan, Ministro dell’Istruzione e della ricerca scientifica, che aveva plagiato la sua tesi di dottorato presso l’Università di Dusseldorf, e che, paradossalmente, aveva aspramente criticato il collega Ministro Guttemberg affermando di vergognarsi per lui…
Angela Merkel li ha mandati a casa, (accettando a malincuore le loro dimissioni…), perchè non avrebbero più avuto quella credibilità necessaria per poter governare la cosa pubblica….
Si dirà: Paesi diversi, culture diverse…
Ma fino a che punto è da considerare lecito, nel nostro Bel Paese, questo dualismo tra etica e politica?
Giuseppe Scaffidi Fonti