“…emerge un ordine mondiale fondato sul concetto di «civiltà»: le società culturalmente affini tendono a cooperare tra loro; i tentativi di alcune società di passare a un’altra civiltà falliscono; i vari paesi si raccolgono intorno agli Stati guida della propria civiltà.” (Samuel Huntington, Scontro di civiltà). A trent’anni, era il 1996, le parole di Huntington si stagliano cubitali per la loro profeticità ed il suo studio, uno dei migliori della fine del Novecento, per la sua accuratezza analitica. Ancora oggi lo si rifiuta e, lo diceva Huntington già allora, l’Occidente rifiuta di prendere atto della propria non globalità e della propria peculiarità tra altre peculiarità. Non solo, l’Occidente, come opportunamente osserva Magdi Allam, rifiuta di prendere atto che gli si sia dichiarata guerra, e questo con buona pace degl’attacchi alle Twin Towers, a Charlie Hebdo, al Bataclan, e, ieri, all’aeroporto ed alla metropolitana di Bruxelles… Soprattutto, con buona pace del fatto che, dopo gl’attacchi terroristici, gl’abitanti dei quartieri d’origine dei terroristi si siano schierati a difesa di questi contro la polizia. Segnatamente l’Europa – e qui si stagliano le parole di Papa Benedetto XVI “L’Europa o sarà cristiana o non sarà” – è incapace di rendersi conto del fatto che essa per quanto concerne anche Paesi tra i più notevoli della propria storia e cultura, sta perdendo o ha già perso la propria connotazione socioculturale e religiosa: in Francia la religione più praticata è quella islamica e negl’ultimi 10 anni si sono costruite oltre 10.000 moschee a fronte di sole 40 chiese, ed interi quartieri hanno ormai connotazione mediorientale. Ma la contrapposizione, in Francia come altrove, non è tra un cristianesimo ormai desueto e l’islam, bensì tra secolarismo ed islam e la sua estrinsecazione più appariscente è quella della connotazione della donna e del suo ruolo. Da un lato c’è infatti la donna islamica, con il burka, più o meno integrale che lascia vedere solo gl’occhi o anche il volto, moglie e madre finché i figli raggiungono i 12 anni (a partire da cui debbono obbedienza solo al padre o ai fratelli maggiori), che a Riad non può guidare l’auto ma a Teheran sì… Dall’altro c’è una donna secolarizzata ignara dei propri riferimenti storico socio culturali: non la feconda Gea dell’antichità più remota, non più Athena, precorritrice del Logos, dell’antichità classica e ripresa nel Rinascimento, non più Maria di Nazareth madre saggia, misericordiosa e timorata di Dio, della Sacra Famiglia, non più l’erudita, gnostica, evangelizzatrice Maria di Magdala venerata dalla Chiesa Ortodossa come 13° Apostolo… Non più le sacerdotesse di Dioniso o di Avalon con i loro riti anche orgiastici ma finalizzati alla procreazione. E’ rimasta, ma è un residuo inconsapevole, Venere Puttana veneratissima dai romani, con il suo orgiasmo improcreativo e semmai volutamente abortivo e, del resto, solo in Italia, gl’aborti sono uno ogni 5 minuti, e l’esito è una popolazione via via più senescente. Insomma un secolarismo sempre più sessualizzato ed improcreativo. Obbiettivo della guerra è la donna occidentale, come il capodanno ha mostrato. Ma, quanto è ancora occidentale ed europea la “donna occidentale” di oggi? E anche: quanto è ancora Donna? Persi i propri riferimenti storico socio culturali – che finché c’erano c’era anche l’espansione demografica – all’insegna di una falsa emancipazione in cui la donna non è più tale ma soltanto una impacciata imitazione dell’uomo, la “donna occidentale” ha perso la propria procreatività. Lasciata la Sacra Famiglia in nome di un edonismo fine a sé stesso, seguendo la Mela offerta dal Serpente Antico, ed innalzata così a simbolo Venere Puttana, l’Occidente è divenuto ipersessualizzato ma sterile e senescente. Il confronto tra l’Europa secolarizzata e l’islam su questo piano è un confronto perso: la donna islamica fa figli, quella secolarizzata occidentale fa aborti. Benedetto XVI ha ragione: “L’Europa o sarà cristiana o non sarà”. Ma il problema non è solo quello di un attacco esterno e di uno “Scontro di civiltà”, il problema più cocente è interno: è il recupero della marianità a fronte della laicità dell’Europa di Ventotene, recupero tentato a suo tempo già da Adenauer, De Gasperi e De Gaulle, è il colore della bandiera dell’Unione, il blu di Maria di Nazareth. Colorare una bandiera non basta, bisogna tornare alla propria immagine di Donna e quella di Maria di Nazareth è senz’altro la migliore… Guardare a Fatima.
francesco latteri scholten