“La libertà non è uno spazio libero, la libertà è partecipazione”… cantava Giorgio Gaber.
Proprio il contrario di quello che accade con l’Amministrazione Gallo ad Acquedolci, dove si depotenzia questa possibilità, organizzando una sorta di referendum con le domande “a risposta chiusa”.
Con un avviso alla cittadinanza del 26 ottobre il Sindaco ha invitato la cittadinanza a scegliere l’impiego di fondi regionali stabilendo a priori le tre possibilità su cui i cittadini si potevano esprimere.
E non poteva essere altrimenti visto che la scadenza per effettuare la scelta era il 31 ottobre.
In fretta e furia si doveva votare, il 30 ottobre !
Un evento per pochi intimi.
Quando manca la programmazione si è costretti poi a rincorrere i tempi stretti delle scadenze, con il risultato di porre in essere dei provvedimenti che hanno tutti i requisiti per essere delle vere e proprie contraddizioni in termini.
Democrazia partecipata, in teoria, ma di fatto si dà la possibilità di scegliere solo tra: la busta n. 1, 2 o 3. Come ai tempi dei telequiz.
Viene negato lo spazio a proposte diverse, anche se interessanti, perchè non possono avere diritto di cittadinanza. Non c’è tempo!
Altri hanno già deciso per voi…
PRIMA PARTE…
SEGUE…
Giuseppe Scaffidi Fonti