Ascoltando in questi giorni i commenti di quelli che dovrebbero essere i protagonisti della vita politica nazionale vengono i brividi…
Non vi è alcun rispetto per le istituzioni, nemmeno per il ruolo del Presidente della Repubblica, che nei prossimi giorni, dopo le “consultazioni” previste dalla Costituzione, dovrà affidare l’incarico per la formazione del nuovo Governo.
I leader dei partiti che hanno avuto più consenso reclamano la presidenza delle Camere, Salvini addirittura si sbilancia a dire, con il suo solito forbito linguaggio: “mica c’è tanto da pensare, i partiti che hanno vinto governano…!”. Più o meno questo il senso del suo discorso.
Sulla stessa falsariga le affermazioni del candidato Premier del movimento 5 stelle.
Oltre a ciò, ambedue reclamano l’affidamento dell’incarico per la formazione del Governo.
Non c’è tanto da meravigliarsi, se già in campagna elettorale qualcuno ha addirittura inviato al Quirinale la lista dei possibili Ministri.
Qualcuno dirà che era necessario cambiare. Sono d’accordo. Ma ciò non legittima nessuna deriva autoritaria nè tanto meno la mancanza di rispetto per l’alto ruolo di garante della Costituzione assegnato alla Presidenza della Repubblica.
A mio avviso, tale mancanza di riguardo, tale forte pressione mediatica nei suoi confronti, non ha precedenti nella nostra storia Repubblicana. Ritengo che la cosa sia molto grave.
Non si è minimamente pensato che forse, per la Presidenza della Camera dei Deputati e per il Senato della Repubblica, anche per il principio dei pesi e contrappesi, potrebbe essere meglio una figura di alto profilo che sia garanzia per tutti: per il funzionamento delle assemblee e per il rispetto delle regole democratiche.
Sono le cosiddette regole non scritte, la cosiddetta prassi istituzionale.
Ma a quanto pare, a sentire gli Statisti dell’ultima ora, non se ne dovrebbe tenere conto, essendo tutto ciò un retaggio della prima e della seconda Repubblica.
Che si profili per il futuro la cosiddetta dittatura della maggioranza?
La dittatura della maggioranza è un concetto politico che esprime, secondo il suo primo teorizzatore moderno Alexis de Tocqueville, il principale limite (o patologia) della democrazia moderna. Il concetto è però molto simile a quello di oclocrazia teorizzato da Polibio, nel II secolo a.C., come patologia della democrazia.
E’ questo che teorizzano i vincitori?
Staremo a vedere…
Giuseppe Scaffidi Fonti