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Ma il classico è superato ?

Rispondeva Antonio Gramsci, a chi gli chiedeva quale fosse il modo migliore per allenare la mente: “Tradurre i classici, latini e greci, non conosco un metodo migliore…

E tempo fa, durante un dibattito televisivo riguardante l’orientamento scolastico, il Direttore del Dipartimento di fisica del Politecnico di Torino, sosteneva che i suoi migliori studenti provengono dal liceo classico.

E dello stesso avviso era il famoso architetto Bruno Zevi.

Questi tre riferimenti la dicono lunga sul significato e l’importanza degli studi umanistici, tante volte, erroneamente, considerati non attuali e non rispondenti alle esigenze della moderna società.

Allo stesso tempo demoliscono il preconcetto secondo cui gli studi classici non preparino adeguatamente per un futuro  impegno in campo scientifico o tecnico, così come dovrebbe essere superata la dicotomia, spesse volte affiorante nei dibattiti, tra preparazione umanistica e scientifica.

Gli studi classici contribuiscono a fornire allo studente il  “metodo”, ovvero quelle modalità di studio e approccio alle varie discipline che poi ritornerà utile nella vita di tutti i giorni.

… Parola di uno che non ha studiato al liceo classico e che quindi non può essere accusato di avere un’idea precostituita o “di parte”, ma che ha imparato ad apprezzarne la bontà…

Giuseppe Scaffidi Fonti

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X BIENNALE INTERNAZIONALE D’ARTE DI FIRENZE

Giuseppe Prinzi, pittore scultore e ceramista stefanese è stato selezionato da una giuria internazionale, per partecipare alla decima biennale internazionale d’arte contemporanea di Firenze, che si terrà dal 18 al 25 ottobre 2015 nella suggestiva Fortezza da Basso, nella quale esporrà cinque opere ad olio su tela.

Dopo il successo dello scorso giugno, quando viene ammesso, unico siciliano,  alla “Mostra concorso della ceramica mediterranea” di Grottaglie, dove espone “Bacco e Arianna” e “Persefone”, rispettivamente, un piatto in ceramica refrattaria ossidato e una scultura ceramica; ecco giungere un ulteriore ed ancora più prestigioso riconoscimento per l’artista di Santo Stefano di Camastra, che tanta strada ha fatto da quando inizia a dipingere a 11 anni quando la madre Angela gli regala una cassetta di colori  ad olio e alcuni cartoncini telati.

Giuseppe Scaffidi Fonti

 

NOTE ALL’ALBA

Nella suggestiva cornice della spiaggia antistante il faro di Capo D’Orlando, si è svolta questa mattina, con inizio alle ore 05.30, la settima edizione di “note all’alba”, organizzata dall’instancabile Paolo Stervaggi, direttore di “Accademia della Musica” di Capo d’Orlando, con il patrocinio del Comune.

L’evento artistico-musicale ha visto la partecipazione del M° Antonino Averna, pianista, vice direttore del Conservatorio “Corelli” di Messina, della flautista Daniela Giaimo, del violinista Giuseppe Lazzaro, del soprano Sara Ricciardi, del chitarrista Antonio Caliò,  del Maestro Paolo Stervaggi, con la partecipazione straordinaria dell’arpista Ginevra Gilli.

Un’ora di buona musica, che spazia dalla classica a quella moderna, espressa in modo dolce e quasi sussurrato, in armonia con la suggestione del luogo e con l’approssimarsi di un nuovo giorno.

Ho voluto essere presente all’evento e ne sono contento, lo consiglio a quanti amano l’arte della musica e del bel canto.

Giuseppe Scaffidi Fonti

Foto di Giuliana Scaffidi Fonti

La ceramica Stefanese a Grottaglie

Giuseppe Prinzi di Santo Stefano Camastra, è l’unico artista-ceramista siciliano ammesso alla mostra concorso della Ceramica Mediterranea di Grottaglie, probabilmente la più importante manifestazione del settore a livello nazionale dopo Faenza.

Espone due opere: “Bacco e Arianna”, che è una ceramica refrattaria e “Persefone”, una scultura ceramica. Le sue creazioni dalle tinte forti ed originali, rappresentano l’arte ceramica Siciliana. La mostra, inaugurata dal Presidente Michele Emiliano, rimarrà aperta fino al 20 settembre.

Giuseppe Scaffidi Fonti

Persefone
Bacco e Arianna

USCIRE DAL TEMPIO

In una società che cambia, divenuta culturalmente pluralistica, secolarizzata e per più di un aspetto post-cristiana, che senso ha, affermava qualche hanno fa Padre Bartolomeo Sorge, restare all’interno o alla porta del tempio, sulla difensiva, attendendo e invitando quelli che stanno fuori ad entrare? Occore, ribadiva, uscire dal tempio, in campo aperto.

In una società che cambia in modo vertiginoso, urge trovare modalità nuove di annuncio della Parola.

E quello che è accaduto la sera del primo di luglio dietro la Chiesa Madre di Acquedolci, si inserisce, a mio modo di vedere,  su questa strada, in questo nuovo stile di evangelizzazione.

Tanti giovani e meno giovani si sono ritrovati, all’insegna dello slogan “BallaLavitabella”, a stare insieme per un momento di sano divertimento. Continua la lettura di USCIRE DAL TEMPIO

ETICA E POLITICA, POSSONO CAMMINARE INSIEME?

All’indomani della sentenza di assoluzione di Silvio Berlusconi, netta e chiara è stata la presa di posizione dei vescovi italiani.

“Il dettato legislativo arriva fino ad un certo punto, il discorso morale è un altro”, è il commento del Segretario della Cei Nunzio Galantino. E su “Avvenire” si sottolinea che “l’esito penale non cancella il rilievo istituzionale e morale del caso”. Sulla stessa lunghezza d’onda il settimanale Famiglia Cristiana: “E’ sufficiente stabilire che non si sono commessi reati per assolvere gli stessi comportamenti anche davanti al tribunale della politica e della morale come si sta cercando da più parti di fare? “. Continua la lettura di ETICA E POLITICA, POSSONO CAMMINARE INSIEME?

Sono grata ad Oriana Fallaci

La parola Gratitudine mi piace molto, mi sa di delicatezza, di nobiltà d’animo, di rispetto. Dimentichiamo, troppe volte, di rispettarci. Sono grata, per esempio, alla Fallaci, con le sue trecce, le camicie dalle maniche rimboccate e le sue sigarette: anche lei mi ha aiutato a comprendere l’abissale differenza tra essere donna ed essere femmina.

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Era donna lei quando, con virile pudore, scappava dalle fucilate in Vietnam; era donna quando, con il suo eye-liner marcato, ostentava l’orgoglio di una femminilità mai banale, quella stessa ambiziosa femminilità che le nostre nonne, inconsciamente, ci hanno tramandato; era donna quando, non ancora trentenne, partì per l’Oriente a conoscere le donne non occidentali. Sono grata alla Fallaci perché mi ha insegnato che le “farfalle di ferro” dell’India, le “Intoccabili” di Hong Kong, le Matriarche della Malesia o le geishe giapponesi non sono altro da noi. Non possono rivendicare il diritto di gestire il proprio corpo; non possono nemmeno decidere di non “gettare” i propri figli appena nati. Il matrimonio è solo un contratto sociale, l’amore è cosa poco utile, è quasi una finzione letteraria, plausibile per chi non ha nulla da perdere. Il purdah è una gabbia; più che il corpo nasconde la libertà, le aspirazioni, le debolezze perfino. Le donne orientali hanno addosso un odore di morte che non si riesce a coprire, così come le donne della occidentalissima New York, che combattono “la guerra contro i maschi avviliti; sono forti, potenti, e maledettamente sole”. Ma, dunque, noi donne occidentali, da Medea a Belen, siamo veramente così libere? Sono grata alla Fallaci perché, alla fine del suo fiero e sempre giovane viaggiare, mi ha fatto conoscere il solco che divide l’essere Donna dall’essere femmina: la Dignità, conseguenza diretta di un’equilibrata libertà. Nonostante la solitudine, le delusioni, i fallimenti e gli imprevisti, il primo tentativo di serenità è il sapersi assumere la responsabilità di una coscienza dignitosa.

Maria Surace

Ekranoplano, top secret ex URSS per l’attacco all’Occidente.

Nome in codice “KM”, “Korabl Maket”, lungo 90 metri, alto 22, con apertura alare di 32 e velocità di oltre 500 Km/h sull’acqua, era l’arma segreta con cui l’ URSS di Nikita Kruscev pensava di poter attaccare l’Occidente – in particolare l’Europa – dal mare. La costruzione era iniziata nel 1963 impiegando oltre 7.000 uomini; il primo collaudo fu effettuato il 18 ottobre 1966 sul Mar Caspio alla presenza di alti graduati dell’esercito sovietico, tecnici ed ingegneri. Continua la lettura di Ekranoplano, top secret ex URSS per l’attacco all’Occidente.

La ceramica di S. Stefano di Camastra diventa mondiale: Ciro Michele Esposito alla Fiera Internazionale di New York 1952

E’ il 1952 l’anno che segna il decisivo salto di qualità e la presenza a livello non più solo nazionale o europeo, bensì mondiale dell’arte ceramica di Santo Stefano di Camastra. La tradizione ceramica dell’accogliente cittadina nebroidea si perde nella notte dei tempi, tuttavia il passaggio dalla produzione utensilieristica a quella artistica è recente datando ad alcuni secoli or sono quando si cominciò a decorare il “cotto” tradizionale per pavimenti e qui il salto sia tecnologico che artistico data alla seconda metà del XIX secolo ed è dovuto Gaetano Armao. Continua la lettura di La ceramica di S. Stefano di Camastra diventa mondiale: Ciro Michele Esposito alla Fiera Internazionale di New York 1952